Pubblichiamo la lettera che don Davide ha scritto in occasione della morte di don Lino.

Caro don Lino,

eccoci finalmente a casa, a San Martìn.

Ti ringrazio, perché mi hai voluto davvero bene: ricordo che tutte le volte andavamo insieme alle varie riunioni, ai vari momenti di noi sacerdoti. Ricordo lo scorso Natale: al termine di tutti i giri delle confessioni nelle varie parrocchie, prima di scendere dalla macchina, stanco ma sempre con la battuta pronta, mi hai detto: “Diglielo al vicario, che io e te questo Natale siamo andati in giro a confessare tutta la Lombardia!”.

Mi hai voluto bene ogni settimana, al sabato mattina, quando venivo da te per confessarmi. Ricordo quando ti ho detto che sarei diventato io parroco: eravamo qui, in questa chiesa, e finalmente ti sono scomparse tutte le perplessità, i dubbi e le paure che avevi sulla Comunità Pastorale. Questo mi ha dato la forza di accettare questo impegnativo incarico.

E poi la grazia di queste ultime sei settimane insieme: per me è stata proprio una grazia. Preferivo venire alla sera, verso le sette o le otto, quando non c’era nessuno, spesso con i cari amici Luca e Mauro. Sapevi bene che avevo strappato questo permesso dal primario. Subito dopo la prima operazione, quando avevi ancora la voce per parlare, non ho avuto nemmeno il tempo di chiederti come stavi, che subito mi hai detto: “Ti voglio bene… e dì alla comunità di San Martino che voglio bene a tutti, ma proprio tutti!”.

Poi hai iniziato ad aggravarti, ad essere attaccato a tanti macchinari, ma quello che mi commuoveva era che ogni sera trovavi sempre una grande forza di prendermi la mano e stringermela proprio forte. Ricordo venerdì scorso, che con insistenza volevi tornare a casa. Aspettavi che il medico non ti guardasse per strizzarmi l’occhio e a me veniva da ridere e mi facevi segno di togliere la sbarra, di scappare a casa in quel momento.

Il giorno dopo eri davvero arrabbiato, perché ti avevo lasciato in ospedale; ma come tu mi conoscevi bene, anche io sapevo prenderti. E’ bastato solo che ti dicessi che mi aveva telefonato Toto dal Brasile e già hai ricominciato a guardarmi… e poi ho rincalzato, dicendoti che Toto sarebbe venuto il giorno dopo: e tutto è tornato come prima. E poi domenica sono dovuto andare in seminario. Mercoledì notte mi sentivo proprio che dovevo venire a trovarti, così giovedì mattina sono venuto in ospedale. Mai mi sarei aspettato di ricevere un regalo così bello da te: ti stavi già spegnendo piano piano, gli infermieri mi hanno detto che sarebbe stato inutile chiamarti. Io invece ti ho chiamato ed hai spalancato subito gli occhi. Ti ho detto che erano tre giorni che non ci vedevamo, che mi mancavi e che ero scappato dal seminario. E a quel punto mi hai fatto un regalo, il regalo più bello che conserverò di te: un grande sorriso.

Mi avevi promesso che avremmo iniziato la Comunità Pastorale insieme e che non mi avresti lasciato da solo: sono oggi convinto che dal Cielo, dal Paradiso mi sarai sempre vicino ancora più di prima, mi illuminerai e mi consiglierai e camminerai insieme a me e a tutta la Comunità.

Grazie tanto don Lino! 

tuo don Davide

Grazie, don Lino! La lettera di don Davide
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